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La chiesa di San Paolo nelle forme attuali risale al 1686 e fu edificata su progetto dell’architetto Giacomo degli Agostini. Nell’interno a navata unica, ricco di decorazioni, si segnala l’altare maggiore di Marco Aurelio Dosi (1733-1734). Sulla volta si sviluppa un ciclo pittorico realizzato tra il 1961 e il 1963 dai pittori Angelo Capelli e Luciano Ricchetti per volere del parroco Adriano Dozza.

In presbiterio, i due grandi dipinti murali del 1684 con Daniele nella fossa dei leoni e Giuseppe calato nella cisterna si devono a Bartolomeo e Pietro Baderna, presenti anche in controfacciata e nella prima campata. Il coro ligneo a colonne tornite si deve a Paolo Orlandi, attivo in altre chiese locali, che lo realizzò nel 1709 su commissione della Congregazione dei defunti.

Interessanti sono gli stucchi barocchi realizzati dalla bottega di Provino Dalmazio Della Porta. Nella prima cappella a sinistra, dell’Esaltazione della Croce, si conserva anche un bel gruppo scultoreo in legno del 1711.

L’altare seicentesco dedicato al Sacro Cuore, nella seconda cappella a sinistra, proviene dal Duomo di Carrara dove era dedicato a Sant’Isidoro protettore dei contadini; per questa ragione i bassorilievi inferiori riproducono strumenti agricoli. Nel 1942 sostituì l’altare dedicato a Santa Teresa sul quale campeggiava lo stemma della famiglia Moraggi. Nella terza cappella, consacrata a San Giuseppe, l’altare è del 1692 e la coppia di dipinti risale al 1736 e si deve al piacentino Giuseppe Gorla; gli affreschi dello stesso periodo si devono alla scuola di Bartolomeo Rusca.

Nella terza cappella a destra, intitolata a San Biagio, si conservano dipinti di Giovanni Evangelista Draghi e di Robert De Longe (1693).

Nella seconda cappella a destra è documenta la presenza di Luigi Mussi e Giovani Battista Natali (1733-1734). L’altare, dedicato originariamente ai Quattro Santi coronati, proviene dal Duomo di Carrara, dove fu acquistato da Mons. Dozza nel 1950.

In una nicchia della prima campata si conserva un affresco di fine Trecento raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in trono, attribuito ad Antonio de Carro.

In sacrestia si conservano arredi lignei di pregio. Il complesso sulla parete di fondo si deve a Giacomo Trioli che lo realizzò nel 1695.

CittàPiacenzaIndirizzoVia F. Torta, 6Telefono(39) 0523 320633Share
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