L’antica chiesa parrocchiale di Castione sorgeva sulla piana di Sant’Antonino e aveva omonima dedicazione. Divenuta inagibile nel corso del tempo, fu definitivamente declassata a oratorio nel 1775 dal vescovo Pisani, nel 1810 fu convertita in cimitero, nel 1870 totalmente abbandonata.
La chiesa attuale, dedicata a San Giovanni Battista era in origine la cappella del castello, di cui rimane solo il torrione. Il borgo fu anticamente dominato dai Rizzoli, poi dagli Anguissola e dai Benzoni; dal 1649 passò ai Salvatico che donarono la cappella a uso parrocchiale (tennero il castello fino al 1866). La facciata odierna fu realizzata nel 1922 su progetto dell’architetto Camillo Guidotti.
Il campanile con cella monofora posto sul retro, a sinistra dell’edificio fu fatto rialzare dal conte Pier Francesco Salvatico nel 1718, fatto restaurare dallo stesso nel 1729 e nel 1751 a causa dei danni arrecati dai fulmini
Nell’interno affiancano la navata tre cappelle comunicanti per lato, voltate a botte e scandite da lesene con archi a sesto ribassato. Prima dell’allungamento della chiesa, effettuato sotto il rettorato di Don Osvaldo Po (1917 – 1952), gli altari erano tre: il maggiore, e i due laterali dedicati alla Madonna del rosario (a sinistra) e all’Immacolata (oggi dell’Addolorata sulla destra).
La chiesa è rivestita da uno scenografico apparato decorativo ad affresco, opera di un quadraturista di formazione bibienesca, aggiornato su soluzioni di epoca barocca in area lombarda. Il quadraturista in cui Anna Còccioli Mastroviti propone di identificare Francesco Natali, lavora a stretto contatto con il figurista Bartolomeo Rusca (Arosio,1680/85-Madrid, 1750), esecutore secondo l’attribuzione di Laura Riccò dei Misteri del Rosario nella cappella omonima. Da segnalare il paliotto in scagliola de 1717 dedicato al santo titolare.