La chiesa, parrocchiale e santuario, fu costruita tra il 1706 e il 1739 sul luogo di un precedente edificio religioso. A pianta centrale con abside sporgente e volta unghiata, si rifà a uno schema planimetrico diffuso in ambito ligure, raro invece nel Piacentino.
La facciata a vento, con frontone triangolare e trabeazione spezzata in aggetto, è tripartita e rinserrata da due ordini di lesene e reca sul portale centrale la data 1597. All’interno, qualificato da lesene a fascio con capitelli corinzi in stucco, si trovano gli altari votivi del Sacro Cuore e della Beata Vergine di Caravaggio. La decorazione pittorica a scene sacre, santi e allegorie delle virtù risale al 1949-1950. A Giovanni Botti si devono, nella navata, il Transito di San Giuseppe, Santa Lucia in ginocchio sulla tomba di Sant’Agata, le Tentazioni di Sant’Antonio abate, Santa Rita e, nel presbiterio, la Moltiplicazione dei pani e dei pesci e la Cena in Emmaus (rispettivamente a sinistra e a destra).
Nella volta della navata, il pittore piemontese ha dipinto l’Apparizione della Madonna a Caravaggio e nella volta del presbiterio Angeli adoranti il Santissimo Sacramento. Al Botti si devono anche le figurazioni degli Evangelisti e di alcuni santi cari alla devozione locale: (Colombano, Antonio Maria Gianelli, Lorenzo, i santi Pietro e Paolo). Le allegorie femminili Penitenza e Mansuetudine, Prudenza, Giustizia e Fortezza sono di Pietro Etteri, originario di Pianello Val Tidone.
Le quindici vetrate di Albertella che danno luce all’edificio raffigurano Gesù, Maria, santi e simboli e datano alla prima metà del XX secolo, epoca cui risale anche il gruppo scultoreo della Madonna di Caravaggio nella cappella di pertinenza.