Presso Ottone esisteva uno dei sette oracula del monastero di Bobbio. Distrutto da una frana e ricostruito nel XII secolo, l’edificio è menzionato in un documento del 1523 come pieve con l’attuale dedicazione, aggregata alla diocesi di Tortona, sotto la quale rimase sino al 1817, anno in cui passò a quella di Bobbio. Nel 1690, per volontà del parroco Pellegrino Balzarino, fu posta la prima pietra di una chiesa più ampia su progetto del capomastro Andrea Parodi, ultimata nel 1707. La facciata a capanna in due ordini, tripartita da lesene, fu conclusa nel 1704 (ristrutturata tra 1894 e 1895 e modificata nel 1926–1927). Anche la torre campanaria, modificata nel XX secolo, fu eretta a partire dal 1691. Nel 1744 il vescovo di Tortona, Giuseppe Ludovico de Andújar trasferì la parrocchialità dalla chiesa di San Bartolomeo.
L’interno, a navata unica voltata a botte, scandito da lesene a capitello corinzio e qualificato da abside semicircolare, presenta quattro cappelle, dedicate a Sant’Antonio e al Crocifisso (a sinistra), alla Madonna della Salute e alla Beata Vergine del Rosario (a destra). Si segnalano, oltre agli stucchi delle ancone, quelli di Gambino (1698), la decorazione della volta di Pietro Arzuffi (1954), la pala di Sant’Antonio qualificata dallo stemma del committente (Garbarini), dipinti di Francesco Tagliafichi del XIX secolo (la Crocifissione, San Vincenzo, San Giuliano), il dipinto settecentesco della Madonna in gloria tra Santi ed Angeli, la statua della Madonna del Rosario (sec. XVIII). L’altare maggiore, di gusto ligure, è del 1765.
Il coro ligneo, di Maestro Agostino e Gaetano Mazza del 1779 è caratterizzato dal bell’intaglio.