Nel 1790 circa Francesco Brigati volle erigere una piccola nicchia su di un pilastro, per esporvi una statuetta mariana in ricordo di una grazia; in seguito l’immagine fu sostituita da un dipinto mariano del piacentino Giuseppe Girardi (Giroldi). Nel 1834 vi fu costruita intorno una cappella e a lato un oratorio, in seguito allargato per poter contenere i numerosi fedeli. Nel 1851 in sostituzione di questo edificio fu costruito quello attuale (il decreto di istituzione del santuario risalirebbe al 26 giugno 1804, secondo la relazione della visita pastorale Ranza).
La facciata è su due ordini, di cui l’inferiore costituito da un portico a cinque fornici con archi a tutto sesto, realizzato nel 1870. L’ordine superiore presenta una parte centrale tripartita da lesene e due ali più basse, forate da finestroni rettangolari.
Al centro del timpano una nicchia a tutto sesto accoglie la statuetta della Madonna.
L’interno, restaurato nel 1933, è a tre navate di quattro campate, voltate a botte, impreziosito dalla cupola. In corrispondenza della seconda campata, nelle navate minori si trovano gli altari dedicati rispettivamente, quello di destra a Santo Stefano, quello di sinistra alla Madonna con Bambino. Le volte, la cupola e le pareti delle navate, del presbiterio (in cui campeggia entro edicola una scultura dedicata alla Vergine) e dell’abside sono state dipinte a tempera da Luciano Ricchetti nel 1933: tra le immagini spiccano la gloria di Maria nella cupola, San Giovanni Battista, Gesù Crocifisso, Elia, la Madonna che intercede per le anime purganti.