La chiesa parrocchiale di Santo Stefano fu iniziata nel 1925 e venne terminata nel 1928. Il 17 agosto dello stesso anno fu consacrata dal vescovo di Bobbio, Matteo Pellegrino. Fu eretta sul fianco della vecchia chiesa e del campanile settecentesco.
Il progetto si deve all’architetto genovese Lorenzo Basso. La facciata neogotica, a salienti, è tripartita e rinserrata agli angoli da lesene coronate da pinnacoli quadrati con guglie piramidali sommitali. I rampanti sono percorsi da archetti pensili.
L’interno, in stile neogotico, è a tre navate con altari laterali, di cui le minori concluse da cappelle voltate a crociera come il presbiterio, dedicate alla Madonna incoronata (a sinistra) e al Santissimo (a destra). L’abside poligonale, di cinque settori è coperta da volta a vele. L’edificio sacro fu proclamato santuario nel 1972.
La devozione alla Madonna di Guadalupe, a Piacenza grazie ai Gesuiti, fu introdotta a Santo Stefano da Anton Domenico Rossi, che nel 1802 ve ne portò una immagine dipinta su rame.
Sull’altare maggiore, tra le immagini di Santo Stefano (titolare della parrocchia) e di Santa Maria Maddalena, dipinte da Luigi Agretti nel 1936, campeggia entro il ciborio una tela donata dal cardinale Giuseppe Doria alla comunità parrocchiale nel 1814; vi è raffigurata la Madonna di Guadalupe che l’anno seguente fu proclamata patrona della valle e si tramanda che fosse sulla galea di Andrea Doria durante la battaglia di Lepanto nel 1571.