Da una pubblicazione del 1897 conservata nell’archivio parrocchiale di Pione, il santuario risulta costruito tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX; precisamente l’erezione si data al 1805. Nel 1848 l’edificio, che dipende dalla parrocchia di Compiano, fu ampliato; così nel 1886, per opera del missionario Bartolomeo Rolleri dei Colombini.
La facciata, a capanna, su due ordini separati da una cornice in aggetto, è tripartita da lesene.L’interno, a navata unica di due campate, con volte a crociera, presenta abside semicircolare voltata a vele, rialzata di un gradino in marmo rosa di Verona.
Sulla parete di fondo spicca un rilievo in legno del gardenese Ferdinando Perathoner, realizzato all’epoca dell’arciprete Antonio Moglia, parroco di Compiano dal 1954 al 1992, come si evince da una iscrizione commemorativa. Presenta la Madonna incoronata con una cintura di rose e un crocifisso alle spalle, davanti a una giovane inginocchiata con due pecorelle; sullo sfondo si riconosce il castello di Compiano. L’episodio raffigurato viene ricordato anche in una lapide da cui si evince che nel 1485 la Madonna apparve (si tramanda tra le fronde di un faggio da cui la dedicazione) in questo luogo ad una fanciulla muta, manifestando il desiderio che venisse edificato un santuario in suo nome e restituendo la parola alla giovane.