Una cappella autonoma, meta di pellegrini, è documentata nella località, pur se alle dipendenze della Pieve di Stadera, già nel 1152. Nel Cinquecento si hanno invece notizie di una chiesa piuttosto ricca. Nel 1694 si parla di un abbattimento del coro e di una ricostruzione in forma più ampia. Durante gli stessi lavori fu costruita la Cappella del Rosario. La chiesa odierna, frutto di aggiunte e rimaneggiamenti dell’originario sacello (la porzione originaria è quella antistante, sino alla linea delle due cappelle laterali), risale a fine Ottocento. Dal 1908 i pellegrini che raggiungono la chiesetta ottengono l’indulgenza plenaria, come per altri santuari della diocesi.
La facciata, di gusto neoclassico, è scandita da quattro lesene a sostegno di un grande timpano con all’interno la finestra a mezzaluna chiusa a fine XIX secolo. Il campanile attuale, di gusto Liberty, fu costruito nel 1930 su disegno di Gino Bagnalasta di Trevozzo. Sorge sulle fondamenta dell’antica torre e presenta lanterna a base ottagonale con cuspide molto allungata e otto feritoie circolari.
L’interno ad aula unica presenta nella cappella di sinistra un interessante rilievo seicentesco in legno, raffigurante l’Adorazione dei Magi. In presbiterio, entro l’edicola in marmo dell’altare maggiore, opera di Giuseppe Monti del 1898, è collocato il simulacro venerato della Madonna del Monte, opera di Paolo Perotti del1992, su modello su quella antichissima distrutta nel 1924. Nel 1921 Pietro Etteri ha decorato la volta.