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Sembra che la primitiva cappella di Rivergaro dipendesse della pieve di San Pietro di Dugliara.

La chiesa, ricostruita nel Medioevo, fu eretta a parrocchiale nel XVI secolo. All’inizio del XIX secolo si ricostruì l’edificio,  affidando il progetto all’ingegner Fraschina di Piacenza; tuttavia il suo disegno venne poi modificato dall’architetto Antonio Tomba. La prima pietra fu posta nel 1812 e la chiesa fu portata a termine nel 1819. Il campanile, che originariamente avrebbe dovuto sorgere tra la parrocchiale ed il muro della proprietà del conte Giovanni Anguissola, fu poi costruito accanto alla facciata.

Il fatto che sia stata costruita a inizio Ottocento ha in un certo qual modo facilitato che la chiesa venisse arredata con opere provenienti da chiese conventuali soggette a quell’epoca alla soppressione napoleonica. Vi sono confluite opere prestigiose a partire da quelle marmoree come l’altare del 1777, le ancone laterali e il pulpito che provengono da Sant’Agostino. Lo stesso può dirsi del bel coro in legno di noce e radica databile fra Cinque e Seicento, che proviene dalla chiesa urbana di San Vincenzo.

Sono diverse le opere pittoriche. La cappella di San Giuseppe accoglie un’opera dall’atmosfera soffusa, del ben noto pittore parmense Clemente Ruta. Recentemente il dipinto è stato identificato con quello un tempo in San Raimondo a Piacenza databile intorno al quarto decennio del Settecento e raffigurante, in base agli ultimi studi San Bernardo abate con una Santa vergine e martire.

La tela raffigurante il Martirio di Santa Margherita di Sebastiano Galeotti proviene dalla chiesa urbana di Santa Margherita e Liberata come il Martirio di Sant’Agata del Rubini.

Un’opera di gran pregio, pertinente al vicino oratorio di San Rocco, è la Madonna con Gesù Bambino, Santa Lucia e San Biagio ricondotta al celebre artista lombardo Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (Milano, 1698 – 1767).

LocalitàRivergaroIndirizzoVia Don Luigi Calderoni, 1Share
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