Organo di dodici piedi costruito nel 1819 dai Fratelli Serassi (n. 373 del catalogo) riutilizzando parte del materiale fonico del precedente organo del bresciano don Cesare Bolognini, modificato nella seconda metà del secolo XIX dal bergamasco Antonio Sangalli.
Collocato sopra la porta d’ingresso entro cassa costruita ex novo al pari della cantoria (entrambe indipendenti dalla controfacciata), in legno di pioppo e abete con paraste scanalate, capitelli e relativa trabeazione di ordine composito, archivolto e chiave centrale. Cantoria e cassa laccate a tempera su fondo a gesso, con dorature a mecca.
Prospetto di 25 canne a cuspide con ali laterali, canna centrale corrispondente alla nota La0 del Principale; bocche allineate con labbro superiore a mitria.
Tastiera di 59 note reali (Fa0/Fa5 senza i primi due cromatici) con 62 tasti (Do0–Fa5 con ottava corta, tasti Mi0, Fa#0 e Sol#0 finti).
Tasti diatonici ricoperti in osso, cromatici ricoperti in ebano.
Pedaliera a leggìo, costantemente unita alla tastiera, di 19 tasti (Do1-Sol2), gli ultimi due dei quali azionano Rollante e Terzamano. Presente meccanica supplementare (ricostruita) che consente di richiamare le prime cinque note Fa0/Si0 della tastiera.
Registri azionati da manette scorrevoli con incastro, disposte su due colonne a destra della tastiera.